Scrittore
Ecco alcuni estratti delle testimonianze presenti nel libro
“Siamo un centro nudisti e di wellness, un’azienda come altre che ospita ed offre un posto sicuro alle ragazze, che altro non sono se non imprenditrici del sesso (…) tolte dal Far west della strada, liberate dagli sfruttatori, qui da noi le prostitute si trasformano finalmente in imprenditrici autonome (…). La situazione da voi in Italia al confronto è un dramma, mentre qui la prostituzione è un lavoro come un altro.”
(Vanessa Rahn, manager dell’“Artemis”, centro benessere FKK di Berlino, dichiarazioni riportate da “l’Espresso” il 24 luglio 2007 e l’8 giugno 2015)
“Vuoi chiedermi se mi sento sfruttata o umiliata? La risposta è no: lo sfruttato è il cliente, che paga per avere l’illusione di stare con me ma in realtà paga solo il mio tempo come in qualsiasi altro lavoro. Se qualcuno non mi ispira fiducia, posso sempre rifiutarlo. E all’interno del locale la sicurezza è totale, basta premere un bottone per essere soccorsa dalla security. Mi chiedo perché non si applichi lo stesso modello in Italia, dove le ragazze battono in strada abbandonate a se stesse”
(dall’intervista di una prostituta italiana, sotto lo pseudonimo di Stefania, frontaliera del sesso in Svizzera, “Donna Moderna”, 12 gennaio 2017)
“Ogni paese dovrebbe legalizzare la prostituzione; è parte della società. Ai nostri occhi è una professione, un modo di fare soldi; è importante che siamo realisti su questo. La maggior parte della gente pensa che legalizzare la prostituzione vuol dire approvarla, ma ciò può essere un modo per affrontarla, organizzarla e renderla più sicura. La prostituzione non è una cosa cattiva; è cattiva soltanto se viene svolta contro la volontà di una persona. Le donne, nella maggior parte dei casi, prendono questa decisione da sole.”
(Mariska Majoor, ex prostituta, fondatrice del PIC, Prostitution Information Centre, dichiarazione riportata da “The Monitor”, 24 agosto 2006)
“Io mi sento bene a fare questo lavoro. Non mi posso immaginare a lavorare in un negozio, per esempio. Sarebbe noioso… Io non voglio cambiare lavoro, anche se la società ritiene che ciò sarebbe meglio di quello che faccio adesso…” (prostituta ungherese che lavora a Vienna in una Laufhaus)
Testimonianza tratta dal libro “Pictures of a reality” a cura di Indoors, ottobre 2012.
“Per motivi analoghi, anche la prostituzione dovrebbe essere legalizzata. Altrimenti, il “mestiere più antico del mondo” continuerà a essere esercitato nelle condizioni peggiori, per strada, nelle piazze o nei parchi pubblici, compromettendo l’igiene, il decoro e l’ordine pubblico.”
(Giovanni Valentini, giornalista e scrittore, nel suo editoriale su “la Repubblica”, riguardante la legalizzazione della cannabis, 17 luglio 2015)
“Prima non andavamo lontano con i clienti, trovavamo un parcheggio lì vicino. Ma ora i clienti vogliono andare in qualche posto isolato perché hanno paura. Questo non mi piace. C’è più rischio che possa accadere qualcosa di brutto”
(Silvia, prostituta di strada in Norvegia, dichiarazione riportata da “The Indipendent”, 27 aprile 2014)
Recensioni e considerazioni sul libro