“Vuoi chiedermi se mi sento sfruttata o umiliata? La risposta è no: lo sfruttato è il cliente, che paga per avere l’illusione di stare con me ma in realtà paga solo il mio tempo come in qualsiasi altro lavoro. Se qualcuno non mi ispira fiducia, posso sempre rifiutarlo. E all’interno del locale la sicurezza è totale, basta premere un bottone per essere soccorsa dalla security. Mi chiedo perché non si applichi lo stesso modello in Italia, dove le ragazze battono in strada abbandonate a se stesse”
(dall’intervista di una prostituta italiana, sotto lo pseudonimo di Stefania, frontaliera del sesso in Svizzera, “Donna Moderna”, 12 gennaio 2017)